La International Chamber of Commerce (ICC) pubblica gli Incoterms dal 1936, revisionandoli ciclicamente. Negli ultimi trent’anni, le nuove versioni degli Incoterms sono sempre coincise con il primo anno di ogni decennio (1990, 2000 e 2010), tradizione che si ripeterà anche il prossimo anno, con l’entrata in vigore degli Incoterms 2020 il 1° gennaio 2020.
Dal 2016 è infatti iniziato il processo di aggiornamento per attualizzare le regole Incoterms 2010 agli sviluppi del settore dei trasporti internazionali e dell’import/export, sempre più a contatto con la digitalizzazione. Questo lavoro di revisione è stato portato avanti da un Comitato di Esperti, il Drafting Group ICC, costituito per la maggior parte da Europei, ma che per la prima volta comprende membri rappresentativi di Cina e Australia. Nello specifico, il Drafting Group è composto da 9 esperti, di cui 5 legali specializzati in commercio internazionale e 4 imprese utilizzatrici degli Incoterms, provenienti da Europa, Asia e America.

Questi esperti hanno raccolto negli anni più di 3000 richieste e commenti inviati dai 150 membri della Camera di Commercio Internazionale, successivamente esaminati e discussi, per arrivare all’approvazione del testo degli Incoterms 2020, che sarà pubblicato entro la seconda metà del 2019 (probabilmente nell’ultimo trimestre), in concomitanza con la ricorrenza del Centenario ICC.
Quello che i soggetti coinvolti si aspettano da questa revisione Incoterms 2020 del Drafting Group è una maggiore chiarezza per limitare al massimo dubbi e malintesi, specialmente per quanto riguarda il trasferimento di rischi e responsabilità, l’imballaggio, la marcatura e l’ispezione delle merci e la liquidazione di sicurezza.
Ciò che invece non sembra previsto dagli Incoterms 2020 è la variazione di aspetti quali l’IVA, le unioni doganali e il VGM (Verifica del peso dei container), in quanto tematiche specifiche per singolo Paese o prodotto e, pertanto, non universalmente applicabili.
Entriamo ora nel merito dei possibili cambiamenti in fase di valutazione per la stesura definitiva delle nuove regole Incoterms 2020.

INCOTERMS 2020, COSA CAMBIA?

La resa EXW (“Ex Works” o Resa Franco Fabbrica) è uno degli Incoterms più controversi, in quanto la responsabilità delle parti coinvolte (esportatore e importatore) si verifica solo una volta che la liquidazione delle esportazioni e delle importazioni viene effettuata, contraddicendo il nuovo codice doganale dell’Unione Europea. L’abolizione o la sostanziale modifica dell’Incoterms EXW, utilizzato principalmente da aziende con poca esperienza di esportazione, sarebbe un cambiamento rilevante, che ridurrebbe il rischio del mancato ritorno della bolletta doganale.

FAS INCOTERMS: Rimozione
La resa FAS (“Free Alongside Ship” o Franco Lungo Bordo) è poco utilizzata, in quanto viene applicata solamente in caso di esportazione relativa a prodotti quali minerali e cereali, motivo per cui il Drafting Group sta valutando la sua abolizione, a fronte della creazione di un Incoterm dedicato esclusivamente a questi prodotti.

DDP INCOTERMS: Divisione in 2 incoterms
La clausola DDP (“Delivered Duty Paid” o Reso Sdoganato) è utilizzata specialmente per prodotti che vengono spediti dai corrieri e attraverso corrieri espressi che lavorano con tutte le procedure logistiche e doganali, fino alla consegna all’indirizzo dell’acquirente. Fra questi prodotti troviamo ad esempio campioni o pezzi di ricambio. Il problema dell’Incoterm DDP deriva dal fatto che i dazi doganali nel Paese importatore sono pagati dal venditore, a prescindere dal luogo di consegna della merce, situazione che il Drafting Group degli Incoterms 2020 sta valutando di ovviare tramite la creazione di due diversi Incoterms basati su DDP:

  • DTP (“Delivered at Terminal Paid”): da utilizzarsi quando le merci sono consegnate al terminal (porto, aeroporto, ecc.) nel Paese importatore e l’esportatore si assume il pagamento dei dazi doganali.
  • DPP (“Delivered at Place Paid”): da utilizzarsi quando le merci sono recapitate in un luogo diverso da un terminal di trasporto (ad es. l’indirizzo dell’acquirente) e il venditore si incarica del pagamento dei dazi doganali.

DAT INCOTERMS: Modifica acronimo
La resa DAT (“Delivered at Terminal” o Resa al Terminal) rimarrà invariata a livello di applicazione, ma subirà un cambiamento del nome in DPU (“Delivered at Place Unloaded”) per risolvere il possibile malinteso riferito alla parola “Terminal”, talvolta interpretata erroneamente come terminal doganale.

FCA INCOTERMS: Divisione in 2 incoterms
La clausola FCA (“Free Carrier” o Franco Vettore) è la più utilizzata (si stima che quattro transazioni di commercio internazionale su dieci siano effettuate applicando l’Incoterm FCA), grazie alla sua versatilità e alla possibilità di consegnare la merce in luoghi diversi (ad es. porto, aeroporto, indirizzo del venditore, terminal di trasporto terrestre). Il Drafting Group ICC sta valutando un’espansione dell’Incoterm FCA, creandone due diversi, uno per uno per la consegna terrestre e un altro per la consegna marittima, o rafforzando il suo utilizzo per il trasporto di merci con container.

INCOTERMS FOB E CIF: Spedizioni in containers
Gli Incoterms FOB (“Free On Board” o Franco a bordo) e CIF (“Cost Insurance and Freight” o Costo, Assicurazione e Nolo) fanno parte degli Incoterms del trasporto marittimo e, a seguito di una modifica inclusa negli Incoterms 2010, ne è stato sconsigliato il loro utilizzo nel caso di trasporto di merci in container, in quanto a questo scopo sono indicati gli Incoterms FCA e CIP. Questo cambiamento non è però stato pienamente recepito dalla maggior parte degli esportatori e degli importatori, né dagli altri soggetti coinvolti nel commercio internazionale come spedizionieri, operatori logistici, banche, ecc. generando un uso improprio degli Incoterms 2010 via mare.

Con le nuove regole Incoterms 2020 è molto probabile che le clausole FOB e CIF tornino ad applicarsi anche per le spedizioni di merci in container, una modalità di trasporto che, da sola, rappresenta l’80% del commercio mondiale.

CNI INCOTERMS: Novità Incoterms 2020
Gli Incoterms2020 dovrebbero prevedere l’introduzione di una nuova resa chiamata CNI (“Cost and Insurance”), che risolverebbe diverse controversie relative al pagamento dei dazi doganali e colmerebbe il divario tra FCA e CFR/CIF. L’Incoterm CNI consentirebbe infatti all’esportatore di assumersi la responsabilità dell’assicurazione internazionale, mentre il rischio del trasporto passa dal venditore all’acquirente nel porto di partenza.

ALTRI CAMBIAMENTI

Il Comitato di Redazione ICC non si sta limitando ad apportare modifiche solo alle regole Incoterms, ma sta valutando altre questioni da inserire nella nuova pubblicazione degli Incoterms 2020. Vediamo insieme gli altri possibili cambiamenti:

AUMENTO DELLA SICUREZZA CONTRO GLI ATTACCHI INFORMATICI
La sempre maggiore digitalizzazione del mondo della logistica e dei trasporti ha portato a un’ottimizzazione della filiera e della velocità degli scambi, esponendo però allo stesso tempo i dati e le informazioni sensibili a un alto rischio di attacchi informatici, che hanno portato alla cancellazione, corruzione o al furto di dati finanziari o contenuti privati.
Il Drafting Group sta analizzando questa problematica, lavorando a un potenziamento della sicurezza, attraverso la possibile introduzione di tecnologie che riducano sensibilmente i rischi relativi alla privacy digitale.

COINVOLGIMENTO DI CINA E AUSTRALIA
Come anticipato, per la prima volta i rappresentanti di Cina e Australia faranno parte del Comitato di Revisione ICC, affiancando i membri di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Turchia e Germania.

SEMPLIFICAZIONE DEL TESTO INCOTERMS 2020
La nuova versione Incoterms 2020 ha lo scopo di rendere gli accordi più chiari e concisi, limitando la libera interpretazione e i malintesi attraverso l’uso di esempi pratici che faciliteranno la scelta dell’Incoterm corretto. Si mira inoltre a rendere più precisi e stringenti il regolamento sull’assicurazione dei trasporti e la relazione tra gli Incoterms e il Contratto di vendita internazionale.

In conclusione, nei prossimi mesi il Drafting Group proseguirà gli incontri per esaminare le problematiche relative agli Incoterms 2020 con l’obiettivo di realizzare una versione che, da un lato, sia al passo con gli ultimi sviluppi dell’import/export e nell’ambito dei trasporti e, dall’altro, faciliti gli scambi internazionali, non lasciando spazio a errate interpretazioni.

VUOI SAPERNE DI PIÙ SUI NOSTRI SERVIZI?
Per ogni richiesta studiamo, assieme al cliente ed ai nostri partner commerciali in tutto il mondo, il modo migliore per quel viaggio.